Quale sarà il lavoro del futuro? Ed il futuro del lavoro? Una sintesi di WEF sul mercato del lavoro

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Il report Future of Jobs di World Economic Forum (WEF), quest’anno alla sua terza edizione, ci aiuta a comprendere le dinamiche in atto nel mercato del lavoro, le professioni e le competenze emergenti e gli interventi correttivi pubblici e privati necessari per contrastare la crisi pandemica in atto.

Il mercato del lavoro oggi

Da sempre le trasformazioni tecnologiche, sociali e politiche modificano il mercato del lavoro, influenzando il modo di produrre e dando origine a nuove professioni e a nuovi modi di lavorare: si genera quindi una maggiore prosperità nonostante l’iniziale spostamento del lavoro tra le persone.

Nell’ultimo decennio, un insieme di tecnologie innovative ed emergenti ha segnato l’inizio della Quarta Rivoluzione Industriale. Entro il 2025 le capacità delle macchine e degli algoritmi saranno impiegate in modo più massivo rispetto al passato. Il 15% della forza lavoro di un’azienda è a rischio perturbazione e in media il 6% dei lavoratori sarà completamente sfollato.

La distruzione di posti lavoro sarà molto probabilmente compensata dalla crescita dell’occupazione nei “posti di lavoro di domani” (economia verde, economia dei dati, dell’intelligenza artificiale, nuovi ruoli nell’ingegneria, nel cloud computing e nello sviluppo di prodotti).

Il graduale cambiamento del mercato del lavoro messo in essere da automazione, tecnologia e globalizzazione si è accelerato a causa della pandemia Covid-19, invertendo i guadagni occupazionali realizzati dalla crisi finanziaria globale del 2007-2008. Le misure anti-Covid hanno portato ad una forte contrazione dell’attività economica, al calo della domanda di bene e servizi, alla mancanza di liquidità delle PMI ed alla crisi profonda di settori come la ristorazione e l’ospitalità.

Evoluzione mercato del lavoro 2020-2025

Negli ultimi due anni il mercato del lavoro ha visto una netta accelerazione nell’adozione di nuove tecnologie: cloud computing, big data, e-commerce, robotica e IA e guideranno la crescita futura di tutti i settori industriali.

Ci sarà un aumento di domanda di nuovi ruoli e competenze che impatterà sui posti di lavoro, spostando alcuni compiti svolti dall’uomo al regno delle macchine. La previsione di WEF è che l’utilizzo di algoritmi e macchine si concentrerà sui compiti di elaborazione e recupero di informazioni e dati, sui compiti amministrativi e su alcuni aspetti del lavoro manuale mentre i compiti che resteranno patrimonio degli esseri umani includeranno la gestione, la consulenza, il processo decisionale, il ragionamento, la comunicazione e l’interazione.

I datori di lavoro coinvolti nella ricerca si aspettano che entro il 2025 le professioni emergenti cresceranno dal 7,8% al 13,5% del totale dei dipendenti.

Si prevede che, entro il 2025, 85 milioni di posti di lavoro potrebbero essere spostati causa utilizzo dell’automazione mentre 97 milioni di nuovi ruoli si creeranno.

Intervento pubblico/privato per rilanciare il mercato del lavoro

Per sfruttare il potenziale umano, i leader dovranno spostare i talenti dalle aree di declino a quelle di crescita economica.

L’attuale risposta alla crisi sociale ed economica ha portato a misure di impulso fiscale diretto e misure di liquidità per sostenere le famiglie e le imprese durante la pandemia. Tutte le misure adottate sono però limitate nel tempo e forniscono un’ancora di salvezza ai lavoratori durante l’emergenza.

Per facilitare la transazione del mercato del lavoro i Governi dovranno giocoforza mettere in campo politiche volte al finanziamento della riqualificazione e dell’aggiornamento delle competenze. In quest’ottica, il 66% delle aziende ritiene di poter vedere un ritorno sull’investimento entro un anno dal finanziamento della riqualificazione ma solo il 21% dichiara di essere in grado di utilizzare i fondi pubblici messi a disposizione.

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