Per cambiare il mondo devono cambiare le imprese

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Solo l’impresa privata può trasformare un mondo che oggi è sistemicamente insostenibile: è insostenibile l’economia, che non regge più il welfare, la società, che è sempre meno inclusiva, e l’ambiente, che è sempre più inquinato.

Se vogliamo cambiare il mondo dobbiamo cambiare le imprese.

Questo significa orientare la prua dello sviluppo aziendale verso la generazione di valore e non più solo verso il profitto. Questo è ciò che oggi interessa agli azionisti.

Il valore di un’Azienda dipende dalle potenzialità future, è legato alla reputazione e tiene conto dell’impatto ambientale.

Questa è l’idea promossa da Andrea Illy, presidente del gruppo Illycaffé ed ex presidente della Regione Friuli.

Se passassimo da un modello di agricoltura convenzionale, basato su monoculture, alta produttività e alto consumo di fertilizzanti e responsabile del 35% delle emissioni globali di gas serra, a un modello non convenzionale, virtuoso, rigenerativo, biologico, l’agricoltura potrebbe diventare carbon negative e quindi sequestrare l’anidride carbonica anziché emetterla.

Una “lezione”, questa, recepita anche dall’Europa, che ha recentemente emanato la nuova strategia alimentare europea, denominata farm to fork, perfettamente in linea con i principi dell’agricoltura virtuosa e che contiene 200 provvedimenti legislativi, che si spera portino a una seria riforma della politica agricola comunitaria.

Estratto da “Avvenire” del 2 giugno 2021.